giovedì 31 maggio 2012
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Il Santuario della Santa Famiglia di Nazareth è posto sul monte Linzone, in provincia e diocesi di Bergamo, ed è stato fondato da monsignor Daniele Rota. Cliccate nel calendario, in fondo, sulla data dell' evento per vedere la descrizione. Contatti : don Andrea Pedretti Parroco di Roncola cell 347 9145576 Segreteria 035 645532 - 035 865032
Il Santuario della Santa Famiglia di Nazareth – sul Monte Linzone (BG.)
All’ombra della grande croce che si erge sul vertice del monte Linzone in provincia di Bergamo, sorge un Santuario dedicato alla Santa Famiglia di Nazareth, di recentissima realizzazione. Uno dei pochissimi sull’intero territorio nazionale con questa specifica connotazione natalizia. Si colloca a quota m.1230 in comune di Palazzago (BG.). Posizione panoramica spettacolare, prospiciente l’intera pianura Padana: dalle Alpi agli Appennini, da Milano a Brescia. Si raggiunge solo a piedi, lungo percorsi di facile accesso.
La rustica chiesetta del Santuario è quanto di più semplice e immediato la montagna possa offrire: un costrutto spoglio, rettangolare, in pietra locale a vista, sormontato in fronte da un lineare campaniletto, pure in sassi, con due argentine campane di fine Settecento, recuperate. In origine il fabbricato era una comune stalla di montagna per il ricovero degli animali in alpeggio. Venne abbandonata attorno agli anni cinquanta dello scorso secolo e fu invasa dal degrado. Verso gli ’anni 1990, un gruppo di coraggiosi volontari, amanti del Linzone e dei suoi caratteristici manufatti prealpini, maturò l’idea di recuperare il rudere, mantenendolo nel suo impianto rustico, ma per una destinazione diversa dall’originale ormai inattuale. Tenuto conto che per un vasto raggio, nei dintorni non esiste alcun segno di devozione, nacque l’idea di un Santuario a ridosso delle Alpi, dedicato alla Santa Famiglia di Nazareth, la quale, nella notte del primo Natale, trovò rifugio appunto in una stalla all’aperto e il neonato bambinello Gesù, venne riposto in una mangiatoia, confortato dall’alito del bue e dell’asinello, tipici animali anche di questi balzi prealpini.
L’intervento di recupero e di consolidamento ad opera di volontari di varia estrazione (Alpini, Scout, Cai…) si rivelò più impegnativo del previsto a motivo della precarietà del precedente costrutto agricolo, privo di fondamenta, cui si aggiunge la difficoltà della mancanza di strada carrabile, corrente elettrica e acqua potabile. Carenze tuttora evidenti.
Il 20 agosto 1994, l’opera di consolidamento poteva ritenersi sostanzialmente compiuta e il compianto vescovo di Bergamo, mons. Roberto Amadei si recava sul posto per benedire e inaugurare il nuovo Santuario, dedicandolo appunto alla Santa Famiglia di Nazareth, a memoria del corrente anno internazionale della famiglia e a protezione dell’istituto familiare, gravemente minacciato e compromesso.
Quattro anni dopo, l’11 ottobre 1998, veniva inaugurato anche il piccolo campanile in facciata, realizzato dagli alpini della locale sezione di Palazzago, che divennero anche fedeli sentinelle del tempio. Quivi la celebrazione annuale più nota, ma non l’unica, cade il 30 dicembre, in tempio natalizio, vigilia di S. Silvestro, per onorare la S. Famiglia di Nazareth nei giorni delle sue feste e per un fine anno controcorrente, lontano dai frastuoni e frivolità che altrove imperversano.
A pochi metri di distanza, sul fronte est del Santuario, è stata riattivata anche la baita di riferimento, che adeguatamente attrezzata, fa da supporto al Santuario: dispone di una ventina di posti letto, cucina, ampi locali di ristoro. Un recente impianto di pannelli solari eroga sufficiente energia di illuminazione, supportata anche da due generatori a benzina in caso di emergenza.
Il tutto è stato realizzato da un volontariato intraprendente e motivato, che ha provveduto ad ogni genere di recupero, di arredo e di finiture, Lassù tutto è dono, tutto è grazia. Nulla di venale.
Il Santuario, pur di non grandi dimensioni, di anno in anno registra un notevole incremento di pellegrini e devoti così che le celebrazioni si susseguono ormai a ritmo ininterrotto, soprattutto nel periodo estivo. Con la crisi della famiglia che avanza, il santo luogo è costante punto di riferimento e di approdo per nuclei in difficoltà, ma non solo, che di giorno e di notte, d’estate e d’inverno vi affluiscono, in cerca di quel silenzio, di quella serenità e di quella voglia di futuro che solo la Sacra Famiglia e la montagna sanno donare. Un baluardo in quota a salvaguardia dell’umana famiglia, vigilata e protetta da Gesù, Giuseppe e Maria, in un’umile tempio di pietre.
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